giovedì 9 ottobre 2008

THE PASSION OF NEW EVE di Angela Carter




"I thought I was bidding a last goodbye to the iconography of adolescence; tomorrow, I would fly to a new place, another country...". Così il protagonista del romanzo, il giovane Evelyn, si prepara allo sbarco in America. L'inesperto agnello da latte inglese presto scoprirà il mondo dissoluto e apocalittico di New York ("in New York I found, instead of hard edges and clean colours, a lurid, Gothic darkness that closed over my head entirely and became my world"). Angela Carter, la compianta, straordinaria scrittrice inglese, morta nel 1992, con questo romanzo, che definirei la sua opera "punk" per eccelenza, tra l'altro pubblicata nel 1977, propone una personalissima doppia riflessione: da una parte, la visione apocalittica di una New York disumana circondata da un deserto carico di significati simbolici, dall'altra la riproposta del Bildungsroman, di un coming of age che prevede non solo una scoperta di sè, ma soprattutto un cambiamento. E il cambiamento è sessuale. Evelyn, trapiantato in America, viene catturato da un gruppo femminista combattente (geniale parodia delle lettrici stesse della Carter) e trasformato nella nuova Eva. Il percorso sarà duro, una blasfema Passione che lo/la costringerà a fare i conti con la propria sessualità. Fino all'incontro con l'eterno femminino, Tristessa, un'attrice che adombra la figura di Greta Garbo e che è l'idolo dell'adolescenza di Evelyn. E sarà un incontro molto, MOLTO particolare.



Un'opera a mio avviso straordinaria, ricca di humour e di cupa rassegnazione, un lungo viaggio che trasporta il lettore in un universo dominato dalla paura e dalla perdita di sè.



Da avere assolutamente (come l'intera opera della Carter).

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